Premessa 1
Va detto che quest’usanza non riguarda tutta Italia, ma è presente soprattutto qui al sud, dove la “busta” è un’istituzione. Riepilogo quindi per chi mi legge da altre zone della penisola: dicesi “busta” una vera e propria busta di carta (sì, di quelle dove si mettono le lettere) che contiene soldi in contanti o un assegno.
La busta viene data agli sposi durante il matrimonio, come regalo, un metodo molto praticato perché ha il vantaggio per gli invitati di non doversi scervellare per capire cosa regalare, e per gli sposi di non ricevere cose contrarie al loro gusto. Soprattutto è utile per chi convive e quindi ha già un po’ tutto in casa o comunque non sente la necessità di fare una lista nozze.
Premessa 2
Se vi state chiedendo cosa prescriva il galateo in merito, beh… desistete. Il galateo non prevede le buste, ma un regalo vero e proprio da consegnare o spedire a casa degli sposi prima del matrimonio. In ogni caso vi ricordo che NON si scrive sulle partecipazioni “gradito regalo in busta” (orrore!) nè si mette l’IBAN (doppio orrore!).
Insomma il fatto che vogliate la busta come regalo va comunicato esclusivamente a voce agli invitati nella maniera più discreta possibile. Anche la consegna deve avvenire con la massima discrezione, facendo “scivolare” la busta nella mano dello sposo quando la coppia durante il ricevimento si avvicina per chiedere come va, se vi trovate bene e se vi state divertendo (il giro lo fanno per quello, che vi credevate? Oh, ok, sto scherzando! )
Vietato insomma far annunciare dal dj il momento degli auguri e creare quella orrenda processione di gente con in mano la busta che va a baciare e “pagare” gli sposi prima di mettersi a tavola. Vietato anche fare sfoggio dei regali dicendo al microfono frasi come “ringraziamo zio Pasqualino che ci ha regalato X€” (Brrr! Ho visto cose che voi umani…)
Premessa 3
Sì, anch’io penso che ognuno dovrebbe donare quanto vuole e può, che il regalo non è un obbligo, ma un piacere e tutte queste belle cose.
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